Era il 14 aprile 1392 quando a Oristano Eleonora di Arborea promulgava la Carta de Logu de Arborea uno dei documenti giuridici più importanti del Medioevo, paragonabile alla Magna Charta Libertarum promulgata solo poco più di un secolo prima da re Giovanni d'Inghilterra.
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| Foto di Joanjo Puertos Muñoz da Pixabay |
La Carta de Logu era di fatto un codice di natura costituzionale che sanciva diritti e doveri dei cittadini del Giudicato di Arborea ma al tempo stesso definiva in modo chiaro quali erano anche i limiti del Giudice (ovvero il regnante) riducendo drasticamente, se non eliminando del tutto, l'arbitrarietà del potere sovrano.
Per il Medioevo abituato al potere assoluto del signore locale, sottoposto soltanto alla scala gerarchica del feudalesimo, quella della Carta de Logu risultava una vera e proprio rivoluzione.
Merito senza dubbio di Eleonora di Arborea che la promulgò ma non va dimenticato che a iniziare a stendere il documento in prima battuta fu il padre di Eleonora di Arborea, Mariano IV d'Arborea, e successivamente vi pose mano anche il figlio di quest'ultimo, nonché fratello di Eleonora di Arborea, Ugone III.
Il documento che come è stato già detto aveva di fatto un valore costituzionale era talmente ben fatto che resistette anche ai vari passaggi di potere del territorio sardo arrivando sino al 1827 quando venne sostituito dal Codice Feliciano promulgato da Carlo Felice di Savoia re di Sardegna e duca di Savoia.Di fatto la Carta de Logu costituiva un primo esempio di Stato di Diritto, ovvero uno stato dove tutti sono soggetti alla legge, regnante compreso e dove, cosa ancor più importante forse, la legge deve essere nota (o almeno conoscibile) da tutti i cittadini togliendo così l'arbitrio del signore di turno che sino ad allora poteva anche cambiare le norme senza che il popolo lo sapesse e giudicare chiunque sulla base di leggi mai conosciute dal popolo.
Un documento dnnque, quello promulgato da Eleonora di Arborea, che ha segnato la storia del diritto e che è troppo poco conosciuto soprattutto in Italia e che fa della Sardegna uno dei primi esempi di stato moderno.



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